domenica 18 aprile 2010

I libri Sibillini (versione di recupero latino)

Negli antichi annali è comparso questo racconto riguardo i libri Sibillini. Una vecchia straniera e sconosciuta andò dal re Tarquinio il Superbo portando nove libri, che diceva essere divine profezie, (e che) voleva venderli. Tarquinio domandò il prezzo. La donna (domandò) un prezzo eccessivo e immenso; il re, come se la vecchia agisse da stravagante a causa dell'età, la derise. Allora quella gettò nel fuoco tre libri fra i nove e li bruciò e interrogò il re, se volesse comprare i sei rimanenti al medesimo prezzo. Ma Tarquinio certamente rise molto di più di ciò e disse che la vecchia già senza dubbio delirava. La donna contemporani nuovo ciò, che contemporaneamente bruciò altri tre libri e tranquillamente chiede a quello stesso di nuovo ciò, che compri i tre libri restanti a quel medesimo prezzo. Tarquinio già si fa di volto serio e di animo più attento, comprende che non bisogna disprezzare tale costanza e sfacciataggine, compra i tre libri restanti a un prezzo non minore di quello che era stato chiesto per tutti. Ma risultò evidente che quella donna allora allontanatasi da Tarquinio in seguito non fu più vista in nessun luogo. I tre libri, chiusi in un tempio, furono chiamati Sibillini. A questi come a un oracolo si avvicinano i quindecemviri, quando devono essere consultati gli dei immortali in nome dello Stato.

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