domenica 18 aprile 2010

I libri Sibillini (versione di recupero latino)

Negli antichi annali è comparso questo racconto riguardo i libri Sibillini. Una vecchia straniera e sconosciuta andò dal re Tarquinio il Superbo portando nove libri, che diceva essere divine profezie, (e che) voleva venderli. Tarquinio domandò il prezzo. La donna (domandò) un prezzo eccessivo e immenso; il re, come se la vecchia agisse da stravagante a causa dell'età, la derise. Allora quella gettò nel fuoco tre libri fra i nove e li bruciò e interrogò il re, se volesse comprare i sei rimanenti al medesimo prezzo. Ma Tarquinio certamente rise molto di più di ciò e disse che la vecchia già senza dubbio delirava. La donna contemporani nuovo ciò, che contemporaneamente bruciò altri tre libri e tranquillamente chiede a quello stesso di nuovo ciò, che compri i tre libri restanti a quel medesimo prezzo. Tarquinio già si fa di volto serio e di animo più attento, comprende che non bisogna disprezzare tale costanza e sfacciataggine, compra i tre libri restanti a un prezzo non minore di quello che era stato chiesto per tutti. Ma risultò evidente che quella donna allora allontanatasi da Tarquinio in seguito non fu più vista in nessun luogo. I tre libri, chiusi in un tempio, furono chiamati Sibillini. A questi come a un oracolo si avvicinano i quindecemviri, quando devono essere consultati gli dei immortali in nome dello Stato.

Siracusa dopo la fallita spedizione ateniese (recupero greco u.u)

I Siracusani ricompensarono gli Spartani, che erano loro alleati, a capo dei quali era Gilippo, con il bottino di guerra, inviarono con loro come milizie ausiliarie in Laconia per la battaglia contro gli Ateniesi 35 triremi, a capo delle quali era Ermocrate, colui che primeggiava tra cittadini. Questi radunando i soccorsi per la battaglia [manca un verbo] le navi e le ornarono con il bottino, mentre ricompensarono coloro che eccellevano tra i soldati con doni che convenivano. Dopo queste cose Diocle, contando moltissimo presso di loro, convinse il popolo a cambiare la costituzione per amministrare le cariche con il sorteggio per scegliere e disporre i legislatori per la costituzione e esporre privatamente le nuove leggi. Perciò i Siracusani scelsero coloro che tra i cittadini si distinguevano per giudizio come legislatori, tra i quali il più illustre era Diocle. I Siracusani non solo si meravigliarono di codesto uomo vivente, ma anche lo onorarono da morto con onori da eroi.

giovedì 15 aprile 2010

Vers. 4 pag. 94 (Da Carola, quindi non fidatevi troppo)

...Infatti un giorno essendosi riunito in consiglio e avendo fatto il giuramento consiliare, secondo il quale bisognava impegnarsi a decidere secondo le leggi, volendo il popolo uccidere gli strateghi contro lla legge, non volle andare per voti, essendo il popolo arrabbiato poichè se ne andarono molti e potenti (?): ma fu fatto giurare lealmente riguardo alla maggioranza piuttosto che compiacere il popolo. E infatti riteneva che gli dei si prendessero cura degli uomini, molti ritengono che non sia l'indole:questi infatti credono che gli deivedano queste cose, che in realtànon vedono; Socrate invece credeva che gli dei vedessero tutte le cose sia dette, sia fatte.

Latino per il 16 aprile 2010

ESERCIZIO 6 PAGINA 129
1. La sorte èsolita essere detta varia.
2. Nessuno deve essere detto beato prima della morte.
3. Mai dunque la filosofia potrà essere lodata abbastanza degnamente.
4. Il toro non può valicare la montagna prima del mese di giugno a causa della neve.
5. La sollevazione sconvolse con un tale terrore gli ordini e lo schieramento che non si poteva nè udire gli ordini nè schierare l'esercito.
6. Dal momento che abbiamo cominciato a deliberare riguardo lo Stato, l'opera deve essere data allo Stato.
7. Augusto fece censori coloro che avevano smesso di essere eletti da molto tempo.
8. Cominciò a essere rimpianta la scrupolosità di Epaminonda.
9. Dappertutto cominciarono a essere lanciati sassi contro il muro.
10. Siracusa cominciò a essere assediata contemporaneamente via terra e via mare.
ESERCIZIO 6 PAGINA 147.
1. Voglia il cielo che io possa portare a conclusione il tentativo!
2. Voglia il cielo che possiamo provvedere alla nostra salvezza!.
3. Voglia il cielo che ciò sia una gioia eterna! (credo..)
4. Voglia il cielo che io abbia presentito bene!
5. Voglia il cielo che un giorno potremo dargli prova di riconoscenza.
6. Voglia il cielo che io veda quel giorno, quanto ti ringrazierò, perchè mi hai spinto a vivere!
7. Magari le buone usanze fossero in maggior considerazione delle cattive usanze!
8. Magari noi stessi non rovinassimo la moralità dei nostri figli!
9. Magari di avessi sempre dato ascolto!
10. Magari i nostri capi avessero voluto seguire l'esempio di Agesilao!
11. Vorrei (...), per ricevere ogni giorno qualche lettera da voi.
12. ???
13. Vorrei esservi gradito, o cittadini romani, ma preferisco che voi siate salvi, qualunque sarà il vostro sentimento verso di me.
14. Vorrei che tu fossi a Roma.
15. Vorrei che Panezio potesse sentirci.

lunedì 12 aprile 2010

Pag. 92 es. 8 (da Carola)

Gli antenati degli uominihanno tramandatoai posteri di due categorie di dei. Infatti dicono che ce ne sono immortali ed eterni come per esempio il Sole, la Luna e le altre Stelle che stanno sottoil cielo: essendo causati da questi i venti e le altre cose simili della natura; di questi infatti ciascun (dio) eterno ha un'origine e una durata (di vita): dicono che altri mortali divennero dei, a causa dei benefici di immortale valore e fama che hanno apportato agli uomini. Riguardo agli dei terreni furono forniti molti e profondi discorsi da storici e mitografi. Tra gli stprici Eumero scrisse un libro nel quale esponeva la sua idea riguardo agli dei, tra i mitologi Omero, Esiodo, Orfeo e altri immaginarono miti fantastici riguardo agli dei.

domenica 11 aprile 2010

Pasqua 2010 - Latino

VERSIONE 55 PAGINA 101
Nello stesso tempo il re dei Persiani Dario decise, trasportato l'esercito dall'Asia all'Europa, di attaccare battaglia contro gli Sciti. Fece un ponte sul fiume Istro, attraverso il quale fece passare le truppe. Mentre egli stesso era lontano, lasciò come custodi di quel ponte i nobili, che aveva condotto con sé dalla Ionia e dall'Eolia, a ciascuno dei quali aveva dato eterni poteri sulle loro stesse città. Così infatti ritenne che avrebbe conservato molto facilmente sotto il suo dominio coloro che parlavano la lingua greca, i quali abitavano in Asia, se avesse affidato le città da difendere ai suoi amici, ai quali, morto lui, non sarebbe rimasta (lett.: resterebbe) alcuna speranza di salvezza. In quel tempo fu in questa categoria Milziade, al quale era affidata tale sorveglianza. Allora poichè numerosi messaggeri annunciavano che non riusciva nell'impresa e era scacciato dagli Sciti, Milziade esortò i custodi del ponte a non lasciarsi scappare (lett.: lasciar andare) l'occasione data dalla sorte di liberare la Grecia. Infatti se Dario fosse sparito insieme alle sue truppe, che aveva condotto con sé, non solo l'Europa sarebbe stata al sicuro, ma anche loro, greci di stirpe che abitavano in Asia, sarebbero stati liberi dal dominio e dal pericolo dei persiani; ciò potè essere fatto facilmente. Infatti tagliato il ponte, dopo pochi giorni il re sarebbe stato sconfitto o per le armi nemiche o per la mancanza di mezzi.
15 PAGINA 111 (QUELLE DISPARI DEVE MANDARMELE MARTA u.u)
2. Il medesimo era di gran lunga il più ragguardevole tra i cavalieri e i fanti.
4. Abbiamo saputo che lo stesso uomo senza dubbio più dotto di tutta la Grecia, Platone, si trovò in enormi pericoli e insidie per l'ingiusitia di Dionisio.
6. Cesare comanda all'intera provincia di fornire il maggior numero di soldati possibile (che può).
8. Dirò in poche parole sulla congiura di Catilina, il più fedelmente possibile (che potrò).
10. Le orecchie non credono minimamente nelle promesse dei musicisti/In verità le orecchie dei musicisti sentono perfino le minime cose (a voi la scelta u.u)
12. Subito i cittadini spingono avanti pietre con leve, più che possono, e fanno rotolare sulla galleria ciò che è caduto dal muro.
VERSIONE 72 PAGINA 132
Gli Elvezi, spinti dalla mancanza di tutti i beni, mandarono a Cesare ambasciatori riguardo la resa. E avendolo incontrato quelli nel viaggio e essendosi prostrati ai suoi piedi e avendo chiesto la pace piangendo e avendo ordinato Cesare che quelli attendessero il suo arrivo in quel luogo dove erano in quel momento, ubbidirono. Quando Cesare arrivò lì, chiese ostaggi, armi, schiavi, che avevano cercato rifugio presso di loro. Mentre si cercavano e si trasportavano queste cose, passata la notte, circa 6000 uomini di quel villaggio, che è chiamato Urbigeno, atterriti dal timore di essere sottoposti al supplizio con le armi consegnate, o spinti dalla speranza di salvezza, poichè ritenevano che la loro fuga potesse essere nascosta o del tutto ignorata, usciti dall'accampamento degli Elvezi al principiare della notte si affrettarono verso il Reno e i confini dei Germani.
1 PAGINA 145 (anche qui per quelle che mancano prendetevela con Marta xD)
1. Potrei ricordare in quali luoghi il popolo romano scacciò moltissime truppe nemiche con un pugno d'uomini.
2. Sarebbe stato meglio morire che vedere queste cose.
3. Ho detto più cose di quanto si sarebbe dovuto dire.
4. L'esercito avrebbe potuto essere distrutto, se qualcuno avesse osato trionfare.
5. Pompeo abbandonò la città, cioè quella patria x la quale e nella quale sarebbe stato nobile morire.
6. Avrebbe potuto un animo tanto grande ottenere una vecchia non piacevole?
7. Vi sarebbe stato possibile passare la vita in esilio con somma vergogna, avreste potuto, persi i beni, aspettare a Roma beni altrui (manca una parola u.u)
9. Non si dovrebbe mantenere una promessa piuttosto di dover commettere un delitto tanto ignobile.
11. Mai avrei ritenuto che una congiura così grande, così funesta/rovinosa, fosse tenuta dai cittadini.
13. Temistocle, essendo stato mandato in esilio a causa dell'invidia, non sopportò l'offesa della patria ingrata, quanto avrebbe dovuto fare.
15. Sarebbe stato possibile che la flotta vincitrice passasse in Africa e distruggesse Cartagine entro pochi giorni senza nessun combattimento.
VERSIONE 44 PAGINA 88
Sotto il consolato di Lucio Cornelio Scipione e Lelio Scipione l'Africano, assegnato come luogotenente da suo fratello L.C. Scipione, si avanzò contro Antioco. Annibale, che era con Antioco, fu vinto in una battaglia navale. In seguito lo stesso Antioco fu sconfitto dal console Scipione attorno all'Ilo presso Magnesia, città dell'Asia, con un'importante battaglia navale. Fu di aiuto ai Romani in quella battaglia Eumene, fratello di Attalo, che fondò l'Eumenia nella Frigia. 50.000 fanti, 3.000 cavalieri, furono là dalla parte del re. Allora il re chiese la pace. E, sebbene sconfitto, gli fu data dal senato alle medesime condizioni a cui era offerta pima: che se ne andasse dall'Europa e dall'Asia, e rimanesse entro il Tauro, che desse 10.000 talenti e 20.000 ostaggi, che consegnasse Annibale, istigatore della guerra. Al re Eumene furono donate dal senato tutte le città dell'Asia che Antioco aveva perso in battaglia e ai rodiesi, che avevano portato aiuto ai romani contro il re Antioco, furono concesse molte città. Scipione tornò a Roma, trionfò con grande gloria.

giovedì 8 aprile 2010

Pasqua 2010 - Greco.

5 PAGINA 91
1. Il fiume ha compreso in sé anche le isole.
2. Semele figlia di Cadmo ha generato Osiride da Zeus.
3. Mi sembra proprio di avere sentito le cose dette da te.
4. Gli ambasciatori dissero di essere venuti per stupilare la pace.
5. I Tebani videro che gli alleati erano fuggiti sull'Elicone.
6. Non abbiamo tralasciato nessuno dei racconti su Eracle.
7. Voi, che abitate in paesi stranieri, avete subito da loro già molte cose brutte.
8. I Tebani erano scoraggiati, ritenendo di non aver sopportato o fatto cose meno brutte [NON SONO SICURAAAA!]
9. Filippo andava avendo uno splendido mantello e ordinando che i portatori di lancia lo accompagnassero.
10. ?
11. Gli ateniesi si adiravano con Alcibiade, pensando che quello aveva distrutto le navi per negligenza.
12. Vediamo che molti tiranni hanno ucciso i loro stessi figli, molti altri invece sono stati uccisi dai figli.
13. Gli abitanti di Zacinto, inviando araldi agli Spartani, dicevano come avevano sofferto a causa dei nemici.
14. I poveri hanno evitato la maggior parte dei mali, il complotto, l'invidia e l'odio, con i quali i più convivono ogni giorno.
15. Aristotele riferisce che una donna egiziana ha generato 7 gemelli; infatti le donne degli egiziani (sono) prolifiche.
16. Il comandante, volendo sapere se i Tebani si erano impadroniti del confine, inviarono come spie sia cavalieri Ateniesi sia tutti i Corinzi.
VERSIONE 7 PAGINA 92
Serse, dopo la rassegna delle truppe, procedeva in mezzo a tutte le forze militari. Mentre muoveva verso il golso Maliaco, venne a sapere che i nemici avevano conquistato i passaggi e mandò a chiamare gli alleati dall'Europa, che non mancavano di molto le 20 miriadi; così che quello ebbe non meno di 100 miriadi di soldati. Infatti è mirabile ciò che fu detto riguardo il gran numero di truppe di Serse: infatti dicono che i fiumi scomparivano quando i soldati bevevano (lett.: bevvero) e le vele nascondevano il mare. Accampandosi i Persiani presso il fiume Spercheo, Serse inviò messaggeri alle Termopili e ordinò che annunciassero che il re Serse ordina da una parte che si depongano le armi, dall'altra che quelli tornassero in patria privi di pericoli e si alleassero ai Persiani.
2 PAGINA 94
1. Nessuno sa ciò.
2. Sappiamo che ti occupasti di noi.
3. ?
4. Voi eravate anche prima uomini buoni, come io so.
5. Tu sai che il re dei persiani è molto ricco.
6. Sono molti coloro che dicono e fanno ciò che non sanno.
7. ?
8. Alcuni non temono nemmeno le cose terribili, altri invece temono anche le cose che non fanno paura.
9. ?
10. ?
SE QUALCUNO SI DEGNA DI CARICARE LE FRASI CHE NON HO FATTO MI FA UN FAVORE. (=